Parola chiave Videoart

Video realizzato all'interno del parco dell'Etna. Un soggetto immerso nel paesaggio naturale che vive un'esperienza di oblio interiore.

Il lavoro vuole essere una riflessione sul rapporto tra memoria e spazio. Un rapporto dialettico, conflittuale, che innesta il gesto all'interno di una concezione di spazio, sperimentando le sue alterità. La performing arts funge da oggetto veicolante, attraverso il contatto con lo spazio, che prende forma dal telo di plastica. Il suono, di natura asincrona, è un'ulteriore porta d'accesso per garantire la formalizzazione dello spazio fittizio, come proiezione mentale, e dello spazio reale, comprendente ogni barriera visibile in campo. Il gesto della figura umana acquisisce quindi la consapevolezza di possibilità altre, e di tracciarle all'interno della memoria irrazionale del movimento.

Un video sulla fragilità umana e del tempo, descritte dalla materialità di un piccolo orologio e un occhio femminile. Le due dimensioni si allontanano, si incontrano e si uniscono, creando una sintonia nuova e viva.

Un progetto videoartistico sull'importanza della memoria e sulla custodia del ricordo, due mondi paralleli che si incontrano e comunicano diversi trattamenti a ciò che ormai appartiene al passato, ciò che è stato dimenticato.

Sacro è ciò che esiste nel silenzio e nella solitudine. Un cortometraggio sperimentale molto intimo e personale sulla sofferenza provata dopo anni in cui si ha amato, ma senza ricevere altrettanto amore in cambio. Nulla sembra più reale, si è portati a vivere una vita in solitudine, dalla quale però è possibile purificarsi proprio attraverso la solitudine.