Colpo grosso ma non troppo 1965
Piccolo commerciante francese ritira a Napoli una Cadillac da portare a Parigi, ma ne ignora il carico: droga e gioielli. Commedia che alterna felici invenzioni a momenti banali e scontati. Guida insicura, ma veloce.
Piccolo commerciante francese ritira a Napoli una Cadillac da portare a Parigi, ma ne ignora il carico: droga e gioielli. Commedia che alterna felici invenzioni a momenti banali e scontati. Guida insicura, ma veloce.
L'impertinente manicure Eve Fallon viene assunta come reporter ancora più impertinente e aiuta il fidanzato detective della polizia Danny Barr a sgominare un giro di furti di gioielli e a risolvere l'omicidio di un bambino.
Una giovane ragazza, che lavora come manicure ed è sposata con un uomo un po' zoticone e molto più vecchio di lei, si innamora di un giovane, ricco e famoso avvocato divorziosta, quando quest'ultimo passa le sue vacanze nella città canadese dove abita la coppia.
Settimo film muto di C.T. Dreyer, tratto da Tyrannens Fäld (La caduta del tiranno, 1919), commedia di Svend Rindom che il regista purifica e sfronda secondo i principi del suo stile: concentrazione e rarefazione. Diviso in 3 parti, girato quasi per intero in due stanze più cucina con rigorosa semplicità, rispecchia fedelmente la poetica dreyerana: l'elogio dell'amore coniugale; il tema della resistenza passiva; un trio di personaggi principali; la plastica descrizione della banalità quotidiana, l'ammirevole controllo degli attori. E un umorismo di sottigliezza elegante. Unico film di Dreyer che fu rifatto: Tyrannens Fäld (1942) con K. Nellemose (la figlia) nella parte della madre e ancora M. Nielsen come nutrice.